"Le stagioni del maschio": Sesso difficile ad ogni età

"Problemi e soluzioni nelle quattro fasi in cui si articola la vita riproduttiva (e non) dell’uomo"

Aldo Franco De Rose Responsabile della Clinica Urologica di Genova

«L’Andrologo e le stagioni della vita». E’ il titolo del XIX congresso nazionale degli andrologi italiani, tenuto a Bologna nei giorni scorsi. «Le analisi epidemiologiche ci dicono che per ogni fase della vita sessuale maschile esistono problemi particolari», dice il professor Giuseppe Martorana, presidente del congresso: «il 25 per cento per cento della popolazione maschile italiana, 6 milioni circa, soffre di problemi di eiaculazione. Circa 3 milioni, il 12.8 per cento lamentano invece problemi di potenza sessuale. L’infertilità interessa 60.000 coppie italiane». Ma i problemi non si limitano alle «stagioni andrologiche» intermedie l’estate (da 19 a 45anni) e l’autunno (da 46 a 65 anni), ma coinvolgono anche la primavera (018) e l’inverno (dopo i 65).

Il rischio in "primavera" è il criptorchidismo, la mancata discesa di uno o entrambi i testicoli e deve essere corretto entro il secondo anno di età per evitare futuri problemi di infertilità o di tumore. Il varicocele può essere considerato come l’insieme di vene varicose del testicolo, compare tra i 10 e i 14 anni e se non corretto chirurgicamente, determina infertilità e, molte volte, ipotrofia testicolare omolaterale; infine la fimosi e l’incurvamento congenito del pene; questo ultimo è presente in un soggetto su 100 nati vivi e si consiglia l’intervento chirurgico tra i 1618 anni per evitare che si inneschino problemi di identità sessuale.

L’estate (1945) E’ il periodo in cui l’uomo si trova ad affrontare problemi di "geometria peniena", che riguardano la rigidità, la lunghezza e non ultimo, gli ingrandimenti del pene. «Oggi in Italia più di ventimila richiedono un aumento in lunghezza del proprio sesso, rivelando una crisi di identità crescente» dice Martorana. Ma ora anche il mobbing attenta alla felicità della coppia. Una stima precisa del fenomeno ancora non esiste, ma sembra proprio che i casi di disturbi sessuali maschili e femminili, al di sotto dei 45 anni, dovuti alla depressione da mobbing, siano sempre più numerosi. E spesso si pensa di risolvere il sintomo impotenza senza allontanarsi dalla violenza psicologica del proprio ambiente lavorativo.

L’autunno va da 46 a 65 anni e le prime défaillance vengono vissute dall’uomo cinquantenne come qualcosa di «patologico e fastidioso» che mal si accorda con l’immagine di sé. In questa la stagione aumenta l’incidenza delle patologie neoplastiche, ma anche delle malattie come il diabete e l’aterosclerosi. Esistono poi gli incurvamenti del pene causate dall’induratio penis plastica, per cui quasi sempre è richiesto un delicato intervento chirurgico. Infine, la chirurgia del cancro della prostata, nonostante la tecnica "nerve sparing", conserva la potenza sessuale solo nel 4565 per cento dei casi.

L’inverno andrologico inizia dopo i 65 anni, col calo fisiologico e progressivo del desiderio per una diminuita produzione di testosterone. Anche le patologie sono correlate alla funzione erettiva. Tutto questo però non deve deprimere e frustrare l’anziano. Il problema più grosso, a volte, rimane quello economico. Attualmente viagra e punture di prostaglandine sono dispensate dal sistema sanitario nazionale solo per paraplegici. Sarebbe quindi auspicabile un allargamento di questa nota ad altre patologie come il diabete e naturalmente solo per soggetti bisognosi.


Aldo Franco De Rose, Responsabile della Clinica Urologica di Genova

(articolo tratto da "Salute", inserto settimanale di Repubblica)